Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Vicepresidente Vicario di ANISI (Associazione Nazionale Imprese Servizi Integrati), Massimiliano Magon
In qualità di associazione che rappresenta esclusivamente società operanti nel settore servizi fiduciari, non possiamo che prendere atto della sottoscrizione dell’ipotesi di accordo di un contratto per la vigilanza privata che inserisce, nel proprio contesto normativo, anche la figura dell’operatore fiduciario. Sottoscrizione avvenuta a pochi giorni di distanza dalla stipula, da parte nostra, di un CCNL strutturato e specifico per la categoria di operatori di servizi ausiliari fiduciari e integrati.
Considerato che il rapporto numerico tra guardie giurate e figure fiduciarie si presenta con stime, rispettivamente, di 48.000 guardie contro 80.000 operatori fiduciari, pare di trovarsi di fronte all’ennesimo contratto che regolamenta preliminarmente altre figure professionali, per poi inserire – per analogia – una categoria del tutto distinta ma quasi doppia rispetto al corpo maggioritario.
Considerato che i livelli retributivi del personale operativo sono pressoché unici (dopo 3 anni di servizio, gli addetti otterrebbero una paga lorda mensile per 13 mensilità di 870€), viene da pensare che l’obiettivo di questo accordo, lungi dalle dichiarazioni di emersione dell’area grigia, fosse invece di “immersione” – o meglio di “sommersione” – dei costi dei servizi, a tutto vantaggio delle aziende che fanno del prezzo la loro politica esclusiva e a sicuro detrimento dei diritti dei lavoratori.
Non solo: abbattendo ulteriormente il costo dei servizi si allargherà il delta rispetto ai costi delle Guardie Particolari Giurate, prestando il fianco ad un’ulteriore erosione di quote di mercato a favore dei servizi, e a scapito della vigilanza privata. Si otterrà insomma proprio quella marginalizzazione della vigilanza che, almeno a parole, si voleva scongiurare. Un obiettivo che non pare in linea con gli interessi di un’associazione che si dichiara rappresentativa del settore della vigilanza privata.
Rimane inoltre da comprendere se la sottoscrizione di tale accordo da parte di Filcams-CGIL e alcuni aderenti al mondo delle cooperative sottintenda l’abbandono, da parte loro, del CCNL Multiservizi per le figure professionali fiduciarie.
Discorso analogo dovrebbe valere per UGL che, con questa ipotesi di accordo, parrebbe voler superare il precedente CCNL da loro sottoscritto e tuttora in corso di validità.
Resta soprattutto da verificare che questo CCNL non sia l’ennesimo strumento messo in mano a quanti già operano con esclusive politiche di pricing al ribasso, a discapito degli operatori che mirano ad una qualificazione del settore. Il CCNL da noi siglato si muove in quest’ultima direzione: dare visibilità e regolamentazione autonoma ad un settore che merita uno specifico contenitore contrattuale, sia per la tutela delle aziende operanti, sia per la tutela dei lavoratori. Il nostro CCNL intende far uscire da un’area, che è stata tenuta volutamente “grigia”, un settore che invece merita dignità, rispetto e soprattutto qualificazione professionale.
Restando in attesa di valutare gli ulteriori sviluppi della questione.
Il Vicepresidente Vicario Massimiliano Magon