Riceviamo e pubblichiamo un’interessante Lettera al Direttore che contesta questo nostro articolo. Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che gli operatori fiduciari non siano la causa, bensì la più innocente vittima di questa strumentale confusione. Siamo molto spiacenti che sia passato questo messaggio o che l’articolo sia risultato offensivo per chi lavora: il nostro intento era denunciare le autorità del settore che non intervengono dinnanzi a palesi violazioni della normativa, ma anche i tribunali che decidono in modo randomico, e soprattutto le imprese che marciano sull’equivoco sulla pelle dei lavoratori. Imprese che a loro volta dicono che i clienti vogliono spendere sempre meno e che non hanno alternative. Una situazione senza apparente soluzione, dunque? A nostro avviso, basterebbe applicare le norme. Per intanto, grazie di aver fatto sentire la Sua voce obliqua.