Protocollo sulla rappresentatività sindacale: cosa cambia

11 Giu 2013

di Ilaria Garaffoni

sindacato

Mentre nella vigilanza privata le rappresentanze sindacali si frammentano, lo scorso 31 maggio Confindustria (non anche Confcommercio) firma con Cigl, Cisl e Uil il Protocollo d’intesa sulla rappresentanza e rappresentatività per la stipula di contratti collettivi nazionali di lavoro.
Le organizzazioni sindacali che intendono trattare ai tavoli di contrattazione nazionale di Confindustria d’ora in poi dovranno rappresentare almeno il 5% dei lavoratori.

Tale percentuale di sbarramento sarà conteggiata considerando la media fra il dato associativo (percentuale delle iscrizioni certificate) e il dato elettorale (percentuale voti ottenuti su voti espressi). Le deleghe sindacali ottenute saranno certificate dall’Inps sulla base delle trattenute ai lavoratori, mentre i voti acquisiti nell’elezione delle Rsu saranno raccolti possibilmente tramite i Comitati Provinciali. I numeri verranno poi trasmessi al CNEL per effettuarne la ponderazione: occorrerà però una norma, o almeno un emendamento, per abilitare il CNEL a queste attività.

Una volta individuate le rappresentanze abilitate a trattare, i CCNL così elaborati saranno considerati validi solo se firmati dal 50% più 1 delle OO.SS autorizzate. Per essere validato, il CCNL dovrà infine ottenere la maggioranza semplice dei lavoratori in una consultazione certificata.
A garanzia dell’impegno assunto, i CCNL prevederanno anche delle clausole di raffreddamento che impongano l’esigibilità del contratto – sia lato azienda, sia lato lavoratori.

Clicca qui per scaricare Testo Accordo Rappresentanza 31 mag 13

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