…E se l’Istituto di vigilanza privata potesse disporre di maggiore flessibilità – ovviamente normata – sull’organizzazione del lavoro? E se i primi tre giorni di malattia non gravassero interamente sull’azienda? E se si potessero riorganizzare alcune variabili afferenti il costo del lavoro (carenza di malattia, flessibilità, formazione, investimenti)? E se nuove regole nella gestione degli appalti avvantaggiassero finalmente la parte sana ed evoluta dell’imprenditoria di sicurezza? Quali riflessi ne deriverebbero le imprese, in termini di risparmio e liberazione di risorse? In una parola: in termini di competitività? Questo tema sarà oggetto di un‘indagine ad ampio spettro sul settore vigilanza privata, condotta da Format Research per conto di FederSicurezza e presentata in anteprima a Milano, presso la fiera SICUREZZA, il 3 novembre 2015 mattina.
L’indagine analizzerà la struttura dei costi a carico delle imprese di sicurezza ed ipotizzerà gli scenari che si potrebbero aprire grazie a nuove formule di flessibilità contrattuale.
Sempre in chiave di maggiore competitività per le imprese che operano in settori labour intensive come la vigilanza, l’analisi affronterà anche la riforma della disciplina per gli appalti pubblici di servizi, e soprattutto i possibili effetti del nuovo criterio preferenziale di aggiudicazione delle gare fissato ora nell’offerta economicamente più vantaggiosa.
L’indagine, che verrà presentata al pubblico il 3 novembre alle h. 11 in Sala Diana (c/o fiera SICUREZZA, Milano Pero/Rho), mira anche a porre le basi per mettere sul piatto le nuove richieste datoriali al tavolo del rinnovo contrattuale. Un tavolo che vedrà a breve un’apertura, visto che il CCNL del settore è giunto ormai alla sua scadenza naturale. E tuttavia, se il rinnovo verrà vissuto – come sinora si è fatto – solo come un’occasione di aumento salariale, sarà sicuramente arduo considerarlo come un elemento di vantaggio competitivo per le imprese. Ma se si potesse invece rivisitare lo strumento contrattuale in chiave competitiva, allora la prospettiva potrebbe cambiare radicalmente.
“Il comparto vigilanza è concettualmente senescente ma deve adeguarsi ai tempi, che richiedono per forza un taglio diverso – dichiara il Presidente di Federsicurezza, Luigi Gabriele. “La struttura portante del nostro contratto di lavoro è la stessa pensata nel primo dopoguerra e ad ogni rinnovo si ricorre in massima parte al copia e incolla. Ad una diversa regolazione del nostro mondo – dagli appalti, alla stessa riforma che dal 2008 ha rivoluzionato il nostro comparto – deve corrispondere una capacità di autoregolamentazione altrettanto evoluta. Il rinnovo del CCNL sarebbe il primo tassello in direzione dell’innovazione: quindi stop alla protezione dell’esistente, soprattutto per un settore che attualmente non è riconosciuto in termini di valore del servizio”.
Di questo ed altro si parlerà a Milano il prossimo 3 Novembre 2015, perché un altro grande tema si lega a quello del rinnovo del CCNL: “non è pensabile – prosegue Gabriele – che in questo contesto, dinamico ed evolutivo, sia ingessato il contratto e sianno ingessate le risorse delle fondazioni (che provengono da aziende e da lavoratori) soltanto perché l’atto fondativo formalmente non lo consente. In ambito privatistico, basta mettersi d’accordo e cambiare l’atto in modo che le risorse possano essere realmente usate a favore della crescita del settore. Insomma: le risorse per trovare il coraggio di fare qualcosa di nuovo ci sono, e in abbondanza. La palestra del contratto potrebbe rivelarsi un ottimo momento di riflessione innovativa, per tutti: non perdiamo questa occasione per costruire ex novo – che, lo sanno bene le imprese edili, è in genere assai meglio che ristrutturare”.
Il convegno è gratuito: accesso libero previa preregistrazione: http://www.sicurezza.it/content/pre-registrazione