Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un “cittadino X”, che affronta il delicato – e per molti sconosciuto – tema dei Contractor, legandolo a quello della pirateria marittima e allo stato giuridico delle gpg.
Grazie per aver fatto sentire la tua voce obliqua su www.vigilanzaprivataonline.com.
Un tempo venivano definiti come mercenari, al soldo del potente di turno. Oggi sono sempre più utilizzati anche dai governi per azioni di sicurezza internazionale, affiancati agli eserciti regolari. Sono i Contractor, specialisti della sicurezza. Il caso più conosciuto in italia è quello di Fabrizio Quattrocchi, componente italiano di una compagnia militare privata che agiva in Iraq, dove fu assassinato dai suoi rapitori cui disse prima di morire la famosa frase: “toglietemi la benda dagli occhi, vi faccio vedere come muore un italiano”. Fabrizio Quattrocchi, Medaglia d’oro al valor militare. Oh, pardon, al valore civile ….
I contractor sono molto utili alle milizie governative, poichè essi svolgono il lavoro sporco di ogni guerra, senza lasciare segni e tracce sulle bandiere nazionali. Nei soli territori afgano ed iracheno per esempio, dal 2001 fino a giugno 2010 il numero dei soldati Usa morti in battaglia sono stati 5.531, con 16.210 feriti, mentre i caduti in combattimento fra i contractor sono stati oltre 2.000 e 44.152 i feriti.
Si tratta di un’escalation di morte: per il teatro delle due guerre prese in considerazione, nel 2003 i contractor morti erano solo il 4% del totale, salgono al 40% nel biennio 2008/2010, e superano il 53% dei deceduti in combattimento dal 2010 ad oggi. Come vedete, le guerre odierne non le combattono più le milizie governative. L’Italia, spinta da questo nuovo indirizzo militare mondiale, sta approntando una nuova normativa che autorizzerà l’uso di contractor per assicurare la sicurezza delle navi mercantili italiane, in specie contro il pericolo sempre maggiore della pirateria.
Un salto di qualità notevole, per un paese nel quale era sinora illegale la figura del contractor. Il pregiudizio politico tipicamente italiano nell’affidare incarichi e funzioni di natura pubblica a privati è antico, e risale al timore che, come nel caso del fascismo, un partito politico possa dotarsi di una polizia come di in esercito privato per prevalere nella lotta politica. Un pregiudizio che ha impedito sinora al nostro paese di utilizzare tutte le strategie moderne contro i pericoli alla sicurezza, sia interna che esterna del paese. Ma finalmente qualcosa sembra muoversi in tal senso, con il riconoscimento della figura del contractor per la sicurezza delle nostre navi mercantili.
Per quanto riguarda la sicurezza interna del paese, invece, resta immutata la normativa italiana che nega l’esistenza di un comparto della Sicurezza Privata, come pure nega l’esistenza di una Polizia Privata.
Infatti, il comparto delle Vigilanza Privata come pure la figura della Guardia Particolare Giurata, sono lasciati in una sorta di limbo giuridico che vede le guardie giurate agire in un momento come semplici operai muniti di pistola, in un altro, come incaricati di pubblico servizio (dalla legge), ed in altri momenti ancora come pubblici ufficiali (dalla giurisprudenza della cassazione), creando un pasticcio giuridico e legislativo che mette in pessime condizioni nello svolgimento del loro servizio ben 50.000 guardie giurate italiane, che ma vengono definite e tutelate chiaramente come agenti di polizia privata.
Qual è la differenza?
Eccola: se una Guardia Giurata interviene e sventa una rapina uccidendo uno o più rapinatori, si becca l’accusa di omicidio volontario plurimo, mentre se ad intervenire in egual modo è un agente di polizia giudiziaria, gli danno una bella medaglia.
In realtà, una modifica della normativa nel settore della sicurezza privata c’è stata, ma solo nei confronti degli investigatori privati, cui è stato concesso (finalmente!) di produrre prove nell’ambito del processo penale, cosa negata in precedenza.
La normativa della sicurezza privata in Italia è in fervida attività ed in movimento. Bisogna adeguare con celerità la legislazione italiana alle nuove sfide cui il nostro tempo ci chiama. Occorre riconoscere lo svolgimento di attività di milizia privata come pure l’attività di polizia privata, per far concorrere dignitosamente l’operato pubblico e quello privato, nella corsa verso la garanzia di una sempre maggiore sicurezza dei cittadini e del territorio italiano.
Bisogna solo prendere atto della realtà, senza nemmeno ipotizzarne una futura.
Poichè il termine Sicurezza in Italia, come nel mondo odierno, fa sempre più rima con Privata, svolgendo altresì un ruolo di sano antagonismo e di stimolo con la tradizionale Sicurezza Pubblica, oltre che di maggiore garanzia e tutela dei diritti dei cittadini.
Una sana e ordinata concorrenza in qualsiasi settore umano, produce sempre e solo ottimi risultati sotto il profilo della efficacia e della efficienza dei servizi offerti, e provvede ad offrire inoltre una ampia gamma di soluzioni ai più disparati bisogni di sicurezza, sia dei cittadini e delle famiglie italiane, sia del mondo delle imprese e del lavoro.
Bisogna solo ratificare uno stato di fatto ed una esigenza reale in una normalizzazione legislativa che ne garantisca l’uso regolare e ne inibisca invece ogni abuso, come è sempre giusto che sia quando si tratta della tutela e della garanzia di un valore primario come la Sicurezza.
Gesualdo Gustavo, alias Il Cittadino X