Il Decreto Sviluppo strizza l’occhio alla vigilanza privata

05 Lug 2012

di Ilaria Garaffoni

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 ROMA – Il Decreto Sviluppo favorisce gli interventi per la sicurezza privata, portando al 50% (dall’attuale 36%) la detraibilità dall’IRPEF per le ristrutturazioni delle abitazioni effettuate fino al 30 giugno 2013, per un tetto massimo di 96.000 euro. Anche chi ha intrapreso i lavori prima che il decreto entrasse in vigore potrà beneficiare dell’agevolazione. Rientrano tra gli incentivi: l’installazione di rilevatori di apertura e di effrazione dei serramenti; fotocamere o telecamere collegate con Istituti di vigilanza privata, ossia i sistemi di videosorveglianza, sistemi e centraline di prevenzione furti; casseforti, porte blindate, serrature, dispositivi e altri mezzi di sicurezza passiva.

Sebbene la detrazione si riferisca solo alle spese per gli interventi sugli immobili (è quindi escluso dal beneficio il pagamento di un canone all’istituto di vigilanza), il Decreto incentiva in maniera indiretta il collegamento delle abitazioni private ad Istituti di Vigilanza Privata, promuovendo l’installazione di sistemi di videosorveglianza.
Il Decreto favorisce quindi lo sviluppo di quel mercato “small business” ove la penetrazione della vigilanza italiana è tuttora assai scarsa rispetto ai competitor stranieri. Un segmento, quello residenziale, che tuttavia gli analisti indicano come cruciale per immaginare una ripresa.

Per ogni abitazione si potranno recuperare fino a 48.000 euro sotto forma di credito di imposta nella dichiarazione dei redditi, in 10 rate annuali di importo uguale, per le spese sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013. Il periodo di recupero si riduce rispettivamente a 5 e 3 anni per i contribuenti tra i 75 e gli 80 anni.

 

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