Cerca cerca, alla fine i soldi sono arrivati: IVRI ha trovato i 20 milioni di euro che le servivano per rifiatare (era esposta con le banche di circa 110 milioni) e, se il vento soffia dal verso giusto, anche per raggiungere il budget del 2015 di circa 220 milioni di fatturato.
Secondo Legalcommunity.it sono coinvolti nel processo di ricapitalizzazione la holding Accadiesse, controllata da Capitolotre (78%) e la famiglia Zanè (20%) e le banche creditrici Unicredit e Banca Popolare di Milano (Bpm), che hanno sottoscritto metà dell’aumento.
Ma c’è di più: con questa iniezione di carburante, secondo MF-Milano Finanza, IVRI potrebbe diventare l’azienda più capitalizzata della vigilanza privata, con un patrimonio netto di 30 milioni e uno stacco netto rispetto gli altri player più dimensionati.
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