ROMA – La temuta riforma del lavoro e delle pensioni potrebbe risparmiare gli operatori che si occupano di sicurezza pubblica e privata – ossia le guardie giurate. Entrambi svolgono lavori usuranti, per giunta con porto d’arma: l’età pensionabile andrebbe quindi valutata attentamente per queste categorie.
In tal senso la Camera ha dato il via libera ad un ordine del giorno della Lega Nord che “impegna il governo a valutare, in sede di applicazione di riforma del lavoro, le eventuali conseguenze sul comparto pubblico Difesa e Sicurezza, e su quello in cui operano le società di sicurezza privata, qualora incompatibili con la specificità delle rispettive professioni”.
Si tratta di una mera dichiarazione di intenti (il governo si impegna solo a valutare le conseguenze delle sue scelte… se e come si vedrà), ma intanto l’ordine è passato con 416 voti favorevoli.
Soddisfatto l’On. Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd, che specifica “abbiamo consegnato al ministro Fornero una lettera con i nostri rilievi circa il ventilato progetto di armonizzazione del sistema previdenziale per i comparti Sicurezza, difesa e soccorso pubblico che sarebbe stato predisposto dal ministero del Lavoro e che non terrebbe conto della mozione, unitaria, approvata recentemente dal Senato e di quella, altrettanto unitaria, in fase di votazione alla Camera sulla salvaguardia della specificità di questi comparti”. Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza del Partito Democratico, è firmatario della lettera insieme agli on. Di Biagio di Fli, Mantovano del Pdl, Maroni di LN, Paladini dell’Idv e Tassone dell’Udc.
“Intendiamo – continua Fiano – sottolineare con forza al ministro la nostra contrarietà al fatto che il governo proceda indifferente agli indirizzi parlamentari su questo punto e che possa venire vanificato il principio di specificità dei comparti in questione, di nuovo in palese contrasto con l’indirizzo parlamentare”.
Ilaria Garaffoni