ROMA – Pensione anticipata per le gpg?
Troppo bello per essere vero. Infatti è una bufala.
A fine giugno la Camera dei Deputati aveva dato il via libera a un ordine del giorno che “impegnava il governo a valutare, in sede di applicazione di riforma del lavoro, le eventuali conseguenze sul comparto pubblico Difesa e Sicurezza, e su quello in cui operano le società di sicurezza privata, qualora incompatibili con la specificità delle rispettive professioni”.
Non me lo sono sognato (leggere per credere, con tanto di virgolettati di Casini, Fiano e Argentin)
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: ho creduto davvero che, una volta tanto, la politica si fosse ricordata anche della vigilanza privata.
E invece, nel prosieguo dell’iter di tale ordine del giorno (oltre ad esserne cambiata la paternità, passata dal Carroccio al PdL), l’accenno ai servizi di sicurezza privata si è perso nel nulla.
Tanto che, al Senato, le famose “specificità” che darebbero diritto a trattamenti pensionistici più favorevoli sono state riconosciute esclusivamente alle attività di pubblica sicurezza e difesa.
I bene informati dicono che alla Camera le parti politiche non avessero le idee ben chiare sull’esatta qualifica degli operatori della sicurezza privata. Strano, ci pareva di essere stati esaustivi ad aprile quando le abbiamo incontrate (per chi avesse memoria corta, c’è un video che lo testimonia).