Rapimento anomalo per Antonio Buglione

13 Set 2010

di Ilaria Garaffoni

NOLA – Sarebbe stato chiesto un riscatto di 5 milioni di euro per il sequestro di Antonio Buglione, imprenditore del Nolano, titolare con il fratello di alcune società che si occupano di vigilanza privata. A sequestrarlo bloccandolo mentre era a bordo della sua Panda ieri sera un commando armato.

Buglione anni addietro era stato colpito con una pistola al volto, successivamente era stato coinvolto in indagini sul clan di Carmine Alfieri, indagini che costarono al prefetto Umberto Improta la poltrona (il prefetto venne assolto con formula piena ma si ammalò dopo il processo). Sotto la lente d’ingrandimento gli appalti alle società che faceavno capo ai Buglione: fu la prima volta che venne fuori, grazie alle dichiarazioni del pentito Pasquale galasso, un intreccio fra imprenditori, politici e istituzioni con la camorra. In quell’inchiesta venne coinvolto anche il parlamentare Carmine Mensorio che, dopo una fuga di alcuni mesi per sottrarsi all’arresto, venne ritrovato morto, forse suicida, mentre rientrava con un traghetto dalla Grecia. Da quelle accuse Buglione venne assolto dal Tribunale di Nola, sentenza poi confermata in appello. Di recente è finito in un’inchiesta della Procura di Napoli – pm Di Mauro, Piscitelli e Woodcock – per bancarotta e riciclaggio. Qualche mese fa la licenza per il suo Istituto di vigilanza venne sospesa dalla Prefettura per il sospetto di infiltrazioni della camorra. I dipendenti della società rimasti senza posto hanno dimostrato a lungo davanti alla Prefettura.

Fonte: TGCOM Blog Network

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