ROMA (26 agosto) – Nuovo decreto legge in arrivo per combattere la violenza negli stadi. Oltre alla tessera del tifoso, che per il Viminale è «uno strumento utile per fermare i violenti», come ha ribadito il ministro Roberto Maroni subito dopo le intemperanze di ieri sera dei supporter dell’Atalanta – è in preparazione un decreto legge che prolungherà la misura della flagranza differita, prevederà la tutela giuridica per gli steward e confermerà il cosiddetto Daspo per i tifosi violenti.
Ad illustrare le norme che vengono messe a punto in questi giorni è stato il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, sostenitore da sempre della flagranza differita. «Una misura – dice – che ha dato buoni frutti contro la violenza negli stadi. Un provvedimento a tempo, introdotto nel 2003 dall’allora ministro Pisanu, che è scaduto il 30 giugno».
«Le videocamere presenti ormai in tutti gli stadi – dice Mantovano – permettono di visualizzare le riprese degli incidenti e di identificare i violenti per poi procedere all’arresto. Ma tutto ciò richiede tempo, dunque, Š indispensabile prevedere la flagranza differita per proseguire nell’obiettivo di isolare i violenti ed evitare gli incidenti».
L’arresto in flagranza a distanza di ore dal fatto è stato previsto per la prima volta nell’aprile 2003 per reati commessi in ambito di manifestazioni sportive e sulla base di documentazione video fotografica o di altri elementi dai quali emerga con evidenza l’accaduto. La misura fu approvata con un termine di due anni, più volte rinnovata, spesso tra proteste in nome di una presunta lesione del garantismo. Un’escamotage, disse allora Mantovano, per farla approvare altrimenti non sarebbe mai passata in Parlamento. Si era parlato per la prima volta di flagranza differita con un decreto licenziato dal consiglio dei ministri nell’agosto del 2001. Le modifiche nel corso dell’iter di conversione in Parlamento cancellarono la norma e le violenze negli stadi continuarono. Per questo nel 2003 Pisanu la ripropose. Nel giugno 2005 la norma venne prorogata. Così anche nel 2007 quando, con Giuliano Amato al Viminale, il termine della flagranza differita passò da 36 a 48 ore.
Novità anche per gli steward. «Questa figura che ha sostituito la polizia negli stadi – dice – ha bisogno di un’analoga tutela giuridica». Si profila, ad esempio, che possano essere qualificati, all’interno dello stadio, come pubblici ufficiali. In più, aggiunge il sottosegretario all’Interno, «il provvedimento potrebbe prendere in considerazione alcune misure anti violenza ipotizzate recentemente dal pool “reati da stadio” della procura di Napoli».
A luglio il procuratore aggiunto di Napoli, Giovanni Melillo, aveva, infatti, avanzato la proposta di applicare il Daspo anche a quanti, pur non essendo stati protagonisti diretti di comportamenti violenti negli stadi, abbiano riportato condanne, anche non definitive per gravi delitti: rapina, estorsione, traffico di stupefacenti e, in generale, reati di criminalità organizzata.
Dunque un pacchetto di misure su cui Mantovano si augura «ci sia da parte di tutti i partiti il massimo della compattezza, come è già avvenuto per i provvedimenti antimafia. A sottolineare che sul punto non ci sono divisioni ma unità d’intenti tra maggioranza e opposizione».
Il questore di Varese Marcello Cardona ha intanto vietato la trasferta dei sostenitori dell’Atalanta non in possesso della tessera del tifoso, per la partita di serie B in programma sabato a Varese. Il provvedimento è stato deciso dopo i gravissimi incidenti di ieri sera ad Alzano Lombardo, nel bergamasco.
Gli agenti della Digos di Bergamo sono al lavoro per identificare i responsabili che ieri sera hanno organizzato l’attacco al ministro. Circa 500 ultras dell’Atalanta hanno manifestato contro la tessera del tifoso introdotta dal ministro leghista, lanciando fumogeni, petardi e bombe carta all’indirizzo del palco sul quale insieme a Maroni, c’erano anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e quello della Semplificazione Roberto Calderoli.
Gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine sono proseguiti anche lungo le strade adiacenti ai capannoni della festa, dove sono state date alle fiamme cinque automobili, tra cui una pattuglia dei carabinieri e una della polizia locale. Un ispettore della Digos è rimasto ferito a una gamba ed è stato dimesso con 15 giorni di prognosi. Altri due agenti della polizia locale sono rimasti leggermente intossicati dal fumo delle auto bruciate. Nella notte, il questore di Bergamo Matteo Turillo ha parlato di un vero e proprio «attacco dei tifosi alle forze dell’ordine». «Questi non sono i tifosi, io con i violenti non parlo. Parlo con i tifosi veri», ha detto ieri sera Maroni.
Per il neo Questore di Trieste, Giuseppe Padulano, «sono vergognosi i fatti di ieri a Bergamo» perchè testimoniano che «quelli che non vogliono la tessera del tifoso sono violenti».
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