Il 30 settembre 2009, nell’ambito delle celebrazioni per il ventennale della fondazione, la Confederazione Europea dei Servizi di Sicurezza (CoESS) – in Italia rappresentata da Federsicurezza-Confcommercio – ha presentato a Roma il “Libro Bianco sulla Telesorveglianza”.
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Si tratta del primo documento organico che fotografa la situazione in Europa della sorveglianza svolta a distanza. Mentre la vita quotidiana dei cittadini europei è sempre più pervasa da “occhi elettronici”, telecamere ma non solo – allarmi di vario genere (furto, rapina incendio etc.), rilevamento satellitare GPS di veicoli – mancava sino ad oggi una guida soprattutto ad uso del legislatore e delle pubbliche amministrazioni in genere, che aiutasse a inquadrare e comprendere il ruolo di quelle entità – le centrali operative – che giornalmente svolgono, tramite operatori altamente qualificati, la loro opera di controllo a distanza.
Emerge dalle rilevazioni COESS come il numero di sistemi di sicurezza collegati superi i 10 milioni in Europa, e che quasi tutti gli stati membri abbiano adottato strumenti legislativi specifici per la telesorveglianza. Tra i migliori casi di studio rientra l’Italia che grazie all’attività di localizzazione satellitare, ha evitato furti e rapine ai TIR per circa 165 milioni di euro tra il 2005 ed il 2008.
Il Libro Bianco non si limita ad inventariare la situazione attuale, ma fornisce delle indicazioni per garantire uno sviluppo armonico delle attività di telesorveglianza, che necessita di mantenere un solido riferimento normativo per evitare la comparsa sul mercato di operatori non qualificati o di casi di “sicurezza fai da te”.