La sparatoria di Roma ha acceso i riflettori sui poligoni, definiti “supermercato delle armi” dal viceministro alla Giustizia. In quel caso l’omicida – cui era stato negato il porto d’armi – è entrato nel Tsn ed uscito indisturbato con l’arma. Eppure il Tsn è soggetto al coordinamento e al controllo di Uits e ministeri della Difesa e dell’Interno. Ma se l’Unione italiana Tiro a segno non dispone di poteri di polizia, come si è affrettata a dichiarare, dov’erano Questura e Prefettura? Il tema del controllo delle armi è purtroppo di estrema attualità per la vigilanza privata. Le guardie giurate, infatti, sono proprietarie dell’arma di servizio; quando cessa il rapporto di lavoro (licenziamento, pensione, dimissioni) perdono il porto d’armi ma mantengono la detenzione dell’arma. Con risultati, in troppi casi, finiti sulle pagine di cronaca nera.