E’ un momento cruciale per il settore: il disciplinare ministeriale ha infatti posto le basi per mettere concretamente in piedi un sistema di certificazione organico ed indipendente nella vigilanza privata.
I tempi sono quindi maturi anche per parlare di formazione (tema legato a doppio filo a quello della certificazione), con un particolare focus sull’antipirateria, visto che il 30 giugno potranno imbarcarsi solo guardie giurate formate ad hoc. Ma quali iniziative sono state messe in campo per far fronte a queste scadenze? Ne parliamo con Annamaria Domenici, Segretario Generale di UNIV (Unione Nazionale Istituti di Vigilanza, aderente a Federsicurezza- Confcommercio) e responsabile Sicurservizi, braccio operativo di FederSicurezza.
Aprirei con un commento di UNIV sul processo qualificativo, che si dipana in percorsi di formazione e atti di certificazione, posto in essere per il settore della vigilanza privata.
La qualità dei servizi è uno dei pilastri fondanti della riforma della vigilanza privata del 2008, che UNIV ha fortemente auspicato e che ha contribuito, nel rispetto delle prerogative istituzionali di tutti i soggetti coinvolti, a porre concretamente in essere. Il decreto in materia di enti di certificazione rappresenta un passaggio fondamentale nell’ottica di raggiungere la necessaria qualità dei servizi, mentre il disciplinare del Capo della Polizia, fissando regole certe per la valutazione della conformità, sgombra il campo da facili polemiche sulla “regolarità” delle verifiche.
In termini di certificazione, cosa offre UNIV ai propri associati, tramite il braccio operativo di Federsicurezza, Sicurservizi?
Sicurservizi sta realizzando convenzioni con alcuni organismi di certificazione per facilitare gli associati nella scelta dell’organismo di certificazione, nonché per offrire agli stessi servizi a valore aggiunto anche in questo settore.
E’ un momento cruciale anche sul fronte della formazione: il decreto relativo alle metodiche per professionalizzare il settore della vigilanza privata sembra ormai in dirittura d’arrivo.
Quanto manca? Ci può anticipare qualche contenuto?
Per quel che concerne il decreto sulla formazione professionale delle guardie giurate – ultimo (in ordine di tempo ma non per importanza) tassello del processo di riforma del settore – sono ripresi i lavori della Commissione consultiva con l’attivazione di sottogruppi tecnici. Il primo (Giuslavoristico) si occuperà del rapporto tra formazione e contratto di lavoro, il secondo (Istruzione) gestirà la predisposizione dei programmi di formazione.
Sul punto UNIV è, come noto, da sempre molto attiva, avendo già anni fa avviato lo studio dei fabbisogni formativi del settore. Proprio quell’esperienza, sviluppata anche in sede di Ente bilaterale, viene ora trasfusa nei lavori della Commissione, con l’obiettivo di realizzare un progetto formativo per le guardie giurate che porti, finalmente, al riconoscimento di una vera qualifica professionale.
Un altro tema caldo è la formazione delle “superguardie giurate” deputate ai servizi antipirateria. Guardie che, dal 30 giugno prossimo, dovranno essere le uniche figure a presidiare le navi. Ma con quale formazione? Quali le proposte di UNIV in tal senso?
Non parlerei tanto di “superguardie”, quanto di operatori altamente specializzati.
In questo senso UNIV si è attivata per garantire agli operatori associati la possibilità di avvalersi di strutture formative di adeguata professionalità, anche con il coinvolgimento di rinomati Atenei. Peraltro, questo tipo di formazione farà da modello al progetto formativo generale delle guardie giurate che, proprio partendo dall’esperienza dell’antipirateria, potrebbe anche prendere in considerazione il coinvolgimento delle Università in un percorso che, partendo dalla formazione professionale, possa arrivare fino a prevedere corsi di laurea dedicati.
Nell’immediato, UNIV – per il tramite di Sicurservizi – ha già elaborato una propria offerta formativa, che sarà presentata nel corso di un evento mirato che si terrà il 27 aprile prossimo a Roma. A breve daremo ampia informazione sul convegno, ma sin d’ora mi preme invitare tutti gli operatori (associati e non), attesa l’importanza e l’estrema attualità del tema in discussione.