Vigilanza Privata antipirateria: è il momento della formazione

02 Apr 2015

di Ilaria Garaffoni

nave-crociera-nel-mirinoIl DM 266/2012, che ha sancito e disciplinato l’impiego di guardie giurate sulle navi per servizi antipirateria marittima, ha rivoluzionato un settore dove il vuoto normativo impediva, di fatto, alle aziende italiane di operare in un’area di business di sicuro interesse. Ma le grandi rivoluzioni spesso richiedono aggiustamenti in corsa e le correzioni al tiro non possono che partire da chi in quel settore opera quotidianamente, verificando sul campo i limiti e le criticità del dettato normativo. E’ il caso di G7, società di sicurezza leader nei servizi di security, consulenza e risk management. “Questo nostro associato ha sollevato un semplice interrogativo: se su 80 transiti mensili su navi italiane, solo 18 sono posti in essere dalle tre aziende che operano nel settore, chi svolge gli altri servizi antipirateria?” – specifica Luigi Gabriele, presidente di Federsicurezza.

E’ quindi subito scattata una richiesta di parere al ministero dell’Interno, dove si illustrano sì le problematiche applicative incontrate sul campo, ma soprattutto si offrono spunti per risolverle.
Per rispondere alla prima questione (ossia chi opera quei 62 interventi antipirateria che non risultano codificati), si possono formulare diverse ipotesi: “quel che è certo è che, a prescindere dalla concorrenza sleale che potrebbe derivare da eventuali servizi operati in nero, la faccenda presenta risvolti di sicurezza pubblica piuttosto seri, a partire dal rischio di importazione illegale di armi”, risponde Luciano Campoli (Direttore Generale G7).
Aspetti, questi, che si legano a doppio filo al tema dei controlli: posto che le assicurazioni si limitano a verificare la conformità della documentazione, chi deve occuparsi dei controlli in campo? Le autorità coinvolte sono almeno tre: i dicasteri della Difesa e dell’Interno (Questure e Prefetture) e le Autorità portuali. Considerato che il Comando Generale delle Capitanerie di Porto già opera i controlli sulle navi italiane per verificare la conformità tecnica delle strumentazioni di telecomunicazione e che dispone di sistemi di tracking navale evoluti, oltre ad operare abitualmente anche all’estero, forse è questa l’autorità più indicata – suggerisce Giuseppe Vittoria (Amministratore Delegato di G7). In Gran Bretagna esiste un’Authority apposita: è vero che l’impianto giuridico anglosassone è diverso, ma mutuare una formula che funziona non sarebbe un peccato capitale.

Tra l’altro la questione dei controlli va risolta in fretta, perché a brevissimo (dal 30 giugno 2015, per l’esattezza) sulle navi non potrà più salire personale “in deroga”, ossia non formato secondo il disciplinare del DM 154/2009.
Insomma, da maggio potranno imbarcarsi solo guardie giurate formate ad hoc, mentre al personale già operativo è stato concesso un anno di tempo per adeguarsi, quindi anch’esso dovrà assoggettarsi ad un percorso di formazione.
E il problema è: chi eroga i corsi di formazione? Quali temi verranno trattati? Quanto dura il percorso?
G7 Academy, braccio formativo di G7, ha messo a punto un percorso dedicato all’antipirateria che si basa sull’esperienza maturata sul campo: parliamo di 40 ore di lezione su materie che spaziano dal diritto alla navigazione alla gestione dello stress”.
Tali materie sono peraltro comuni ai corsi che riguardano le altre figure di addetti alla sicurezza sussidiaria da formare secondo il disciplinare del DM 154/2009 (addetti alla sicurezza portuale, aeroportuale, ferroviario e sui mezzi di trasporto). Chi sceglierà di imbarcarsi, dovrà poi integrare il corso con le 4 + 3 giornate formative curate rispettivamente dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto e dalla Marina Militare, spiega Vittoria.
I corsi dedicati alle gpg con funzioni antipirateria verranno inseriti a completamento dell’offerta formativa di Sicurservizi, braccio operativo di Federsicurezza: “il 27 aprile daremo l’annuncio dei primi corsi durante un convegno dedicato a certificazione e formazione come strumenti di competitività”, dichiara Annamaria Domenici, Responsabile di Sicurservizi. Appuntamento il 27/04 all’Hotel Massimo D’Azeglio.

Clicca qui per scaricare Prot. 14-2015 D.M. 28 Dicembre 2012 n. 266 – Osservazioni

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