Contro il dipendente infedele, si usa l’investigatore privato

27 Giu 2011

di Ilaria Garaffoni

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ROMA – La Corte di Cassazione, con sentenza n. 13789 del 23.06.2011, Sez. Lavoro, ha chiarito che il datore di lavoro può utilizzare anche degli investigatori privati per tutelare il proprio patrimonio aziendale, e non più solo le persone “preposte dal datore di lavoro a tutela del patrimonio aziendale” (tra le quali si annoverano anche le guardie giurate). Attenzione però a non sconfinare nella vigilanza dell’attività lavorativa in se stessa, riservata per legge solo al datore di lavoro e ai suoi collaboratori.

E’ quindi lecita l’attività di investigazione purché sia finalizzata all’accertamento di comportamenti non leciti, ed è giustificata dal fatto che l’azienda subisca continui illeciti di cui occorre verificare contenuto ed entità, o anche per il fatto che sussista il mero sospetto che l’illecito sia in esecuzione. La sentenza legittima inoltre la possibilità di sentire i dipendenti dell’agenzia investigativa in qualità di testimoni durante il processo. Nel caso di specie, l’addetto alla cassa non ha registrato la merce venduta…ed è stato licenziato.

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