Federsicurezza: ancora troppi buchi nei controlli della vigilanza privata

22 Mar 2021

di Ilaria Garaffoni

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera al Direttore di Luigi Gabriele (Presidente di Federsicurezza), che commenta l’articolo del nostro anonimo e polemico Bastiancontrario, aggiungendo sale al dibattito.

Caro Bastiancontrario,
per mia sfortuna leggo e più leggo più mi accorgo che nel mondo dei servizi di sicurezza privata la confusione regna sovrana e, a voler pensar male, si potrebbe addirittura ipotizzare che confusione ed incultura siano condannate in superficie ma benedette sotto il pelo dell’acqua. E’ una considerazione che si preferirebbe non fare, ovviamente. Invece, purtroppo, i presupposti ci sono e trovano conferma non solo nel fatto oggetto dell’articolo di Bastiancontrario (dove l’Istituzione non può comunque essere assolta al 100%), ma anche – e ben più grandemente – nel fatto di cronaca che ha fatto alzare più di sopracciglio nei salotti romani e nel mondo vigilantino.

Parlo della contrattualizzazione di un ente volontaristico, da parte del Comune di Roma, per servizi di “sicurezza” in un ambiente sensibile, aggravata dall’utilizzo di divise, pistole al peperoncino, cinturoni e lessico militaresco che ben poco ricordano il volontariato.

Vedi bene, caro Bastiancontrario, che, di fronte a queste faccende, ammettere che per una volta la catena di comando istituzionale abbia funzionato fa un po’ acqua.
Perché sono ancora troppe le situazioni (non da ultima quella di Roma) che, in un setaccio a maglia larga per vetustà d’approccio, più che per incultura o voluta distrazione (non lo abbiamo mai pensato e non lo penseremmo mai), continuano a filtrare senza ostacolo determinando incertezze, dubbi, difficoltà e guasti.

Ci fa piacere che nella sentenza citata da Bastiancontrario si citi quel pacato bilanciamento delle responsabilità tra imprenditore “distratto” ed operatore poco attento.
Se però ipotizziamo che alla poca attenzione si affianca la poca in..formazione, allora torniamo alla casella di partenza, e la già concessa assoluzione all’Istituzione rischia di essere cassata dal possibile risultato di una revisione del processo che, considerato il tempo trascorso dall’avvio dei lavori della Commissione deputata ad emanare i criteri base per la prima formazione degli operatori (tempo che ha visto il succedersi di tre governi), certamente verrà proposta da chi tiene a cuore le sorti del comparto!

Vogliamo sperare nell’antico/nuovo Sottosegretario, posto che abbia la delega per competenza?
Speriamo, con tutta la poca forza rimasta pandemia imperante, in nome dell’antico “spes ultima dea”? Ahimè, speriamo con forza, anche temendo che si avveri il sempre verde detto “chi vive sperando … disperato muore”!

Grazie per esserci, caro Bastiancontrario e, alla … prossima!

Luigi Gabriele, Presidente di Federsicurezza

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