Il trasporto valori si conferma bersaglio privilegiato di bande criminali dotate di vere capacità militari, a partire dall’uso disinvolto di kalashnikov ed esplosivi, e caratterizzate da sempre maggior efferatezza. Secondo il Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2022 a fonte OSSIF, nel 2021 si sono infatti verificati 19 attacchi: 7 contro i blindati (i soli 3 colpi andati a a segno sono valsi 183mila euro) e 12 nei momenti di carico/scarico del denaro – meno colpi del 2020 ma tutti di successo, per un totale di 922 mila euro di perdite. Per non parlare delle perdite umane, delle aggressioni alle guardie giurate e dei traumi indelebili per gli operatori.I dati 2021, si legge nel rapporto, mostrano uno spostamento dell’interesse delle organizzazioni criminali verso una fase del trasporto con più probabilità di successo, a fronte di un bottino di gran lunga inferiore. Infatti, se gli allestimenti e le tecnologie dei furgoni hanno reso complicato e oneroso l’attacco al trasporto, nel rischio marciapiede l’uomo a terra, seppur equipaggiato, risulta essere ancora un elemento troppo vulnerabile.
Attaccare il furgone non vale la pena
Oggi l’attacco a un furgone adibito al trasporto valori può risultare infatti, in alcuni casi, scarsamente remunerativo in quanto, a fronte di un notevole investimento iniziale (complici, logistica, mezzi, ecc.), non necessariamente può corrispondere un bottino sufficiente. Oltre alle molteplici misure di sicurezza messe in campo, non è infatti mai consentito ai singoli operatori e responsabili – né a bordo dei furgoni né all’interno dei locali adibiti al trattamento e custodia del contante – di intervenire autonomamente sui sistemi apertura e sulle disattivazioni degli impianti di sicurezza, perché il tutto è monitorato da centrali operative remote e locali, con sistemi automatici e a consenso multiplo.
Quindi cosa non funziona?
Tra le maggiori criticità, si evince analizzando le nuove modalità di assalto (utilizzo di mezzi d’opera per distruggere e immobilizzare i veicoli, blocco di tratti autostradali con Tir, chiodi a tre punte per impedire e rallentare l’intervento delle FF.OO., ecc.), si annoverano l’impreparazione a fronteggiare eventi, con effetti spesso devastanti ai mezzi e ai caveau, ma anche troppo poca attenzione al fattore umano, da sempre riconosciuto come l’anello più debole.
Per sostenere il comparto, Assovalori – interpellato nel Rapporto – ha stilato una lista di proposte:
● realizzare una mappatura, da parte dell’Autorità di P.S. provinciale, di ogni sede di Istituto presente nel territorio di competenza nella quale vengano movimentati, lavorati e stoccati contanti;
● inserire tali sedi tra gli obiettivi sensibili da parte del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza;
● predisporre procedure di intervento condivise/formalizzate tra Istituto di Vigilanza privata e FF.OO. in caso di attacco alla sede dell’Istituto;
● redigere, da parte di ciascun Istituto di vigilanza privata individuato e inserito nella mappatura, una check list condivisa con le Autorità di P.S. contenente:
❏ le principali caratteristiche dell’insediamento;
❏ le misure idonee di sicurezza o equivalenza di quelle alternative adottate;
❏ l’analisi del contesto ambientale, finalizzata alla individuazione del livello di rischio dell’insediamento stesso;
● effettuare almeno un’esercitazione annuale congiunta tra Istituto e FF.OO. per simulare le procedure di intervento in caso di attacco all’Istituto;
● adibire presso i clienti aree sicure di accesso furgoni per le operazioni di carico/scarico.
● gestire in modo sicuro le informazioni riservate legate al “ciclo del contante”, con periodici interventi formativi e di sensibilizzazione del personale, policy di sicurezza sempre più mirate e continuamente aggiornate rispetto allo scenario di riferimento, con particolare attenzione alla piena ottemperanza delle norme antiriciclaggio.
Attacchi ai portavalori per tipologia. Italia, 2021 (Fonte: Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2022 OSSIF)
Clicca qui per scaricare il rapporto intersettoriale crimini predatori 2022