Omicidio Rega: urge riflettere sulla sicurezza di chi fa sicurezza

29 Lug 2019

di Ilaria Garaffoni

Vigilanzaprivataonline.com non tratta fatti di cronaca, anche se ci sarebbero morti quasi quotidiane da raccontare tra le guardie giurate, nell’assoluto silenzio dell’opinione pubblica. Ma è proprio per la risonanza pubblica e per la sua efferatezza che accenniamo oggi all’omicidio del vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Un fatto che porta alla luce un fenomeno che chiunque si occupi di sicurezza conosce benissimo: il senso di incertezza, di preoccupazione e di degenerazione sociale, unitamente a leggi che sembrano spesso premiare il crimine, rendendo difficile capire chi sono i buoni e chi i cattivi.Dalle Forze dell’Ordine alle guardie giurate, dagli addetti ai servizi di controllo agli steward negli stadi: chi lavora sul campo non è mai sicuro. E non essendo sicuro per la propria incolumità non può svolgere bene il proprio lavoro, ossia proteggere gli altri. Auspichiamo che questa morte, al netto delle strumentalizzazioni politiche e delle polemiche di questi giorni, porti ad una riflessione seria e condivisa sul sistema paese e su come viene gestita la sicurezza, pubblica e privata. Il nostro cordoglio va quindi a Mario, ma anche a tutte le morti silenziose che quotidianamente devastano il comparto della vigilanza privata e del trasporto di valori.

Non potendo pubblicare tutte le lettere di cordoglio ricevute, menzioniamo l’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, il Gruppo Guardie Giurate d’Italia, Federsicurezza e Univ.

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