Tra le mille sciagure del Coronavirus, c’è un aspetto positivo, quanto meno per il settore della vigilanza privata: l’apertura di nuovi e interessanti mercati e l’affidamento di servizi innovativi ed essenziali per la ripartenza di moltissime categorie operative. Non è un caso dunque che la più grande realtà italiana stia assumendo personale e che si ponga delle domande non solo sulle modalità di esecuzione dei nuovi servizi (a partire dalla rilevazione dela temperatura), ma anche sulla necessaria formazione e qualificazione dei lavoratori. Ne abbiamo parlato con Paolo Luraschi, Direttore Operativo e Risorse Umane del Gruppo Sicuritalia.
In uno scenario a tinte fosche, una notizia in controtendenza: Sicuritalia annuncia assunzioni. Di quali posizioni si tratta?
L’azienda è rimasta attiva e propositiva anche in questa difficile situazione, affiancandosi alla clientela anche nella gestione delle nuove esigenze connesse al post Covid. In tal senso si sono palesate nuove attività a supporto dei clienti, quali ad esempio la gestione delle distanze di sicurezza fra la clientela e, non ultima, la rilevazione della temperatura corporea divenuta obbligatoria in diversi ambiti. Tali attività si sono tradotte in opportunità di lavoro e quindi assunzioni di personale. Accanto a queste nuove esigenze si è continuato nella normale attività di selezione propedeutica al mantenimento delle attuali posizioni lavorative e utile per la partenza di nuovi servizi. Ricerchiamo pertanto Guardie Particolari Giurate e Operatori Fiduciari in tutte le Regioni italiane ed in particolare in alcune Città: Milano, Bologna, Firenze e Piacenza.
La fase 1 ha in effetti messo in luce nuove funzioni e mansioni per gli operatori della sicurezza, che portano opportunità di servizio diverse per affrontare la fase 2. Su quali ambiti in particolare?
Stiamo seguendo con attenzione le differenti attività connesse alla fase 2, che contemplano spesso servizi la cui attivazione si rende indispensabile per ricominciare l’attività lavorativa di diversi nostri clienti. I settori bancari e della GDO necessitano maggiormente di queste attività, legate anche all’obbligo di garantire la compliance dell’attività operativa rispetto alle norme sanitarie, oltre ad un maggior livello di sicurezza dei siti.
In uno scenario in cui i servizi di security in senso tradizionale cedono il passo a servizi a sfondo essenzialmente sanitario, la formazione degli addetti potrebbe richiedere a suo avviso nuove aree di competenza? Mi riferisco anche banalmente alla misurazione della temperatura – operazione che invero risente di molti fattori (ambientali, personali, sanitari)…
Siamo anche noi in attesa di conoscere l’evoluzione della situazione, che potrebbe aprire nuove opportunità legate anche ad attività sanitarie di base, che con opportuna formazione si potrebbero effettivamente svolgere. Ad esempio, oltre all’attività di rilevazione della temperatura, si potrebbe prospettare di svolgere un’attività di supporto per lo svolgimento dei test sierologici.
Che giudizio darebbe dello schema di decreto sui requisiti minimi professionali e di formazione delle guardie particolari giurate?
Il settore si è negli anni molto qualificato, ma ancora molto c’è da fare e questo non può passare se non attraverso una costante riqualificazione del personale. Abbiamo visto che negli ambiti in cui si è potuto operare in modo sussidiario alle FFOO, si è data prova di competenza e capacità. Mi riferisco in particolare alle attività delegate dal DM 154/2009. Il cambio culturale non può essere però solo delle imprese di vigilanza, deve essere anche del personale che, attraverso la formazione, deve acquisire maggiore consapevolezza del proprio ruolo. Pertanto la strada è quella giusta. Vediamo quando si riuscirà a realizzarla.