Ricordate che gli investigatori privati, per una colpevole “svista” di compilazione, erano rimaste fuori dalle attività espletabili durante il primo lockdown, nonostante operino in autonomia e senza contatto? La stessa cosa era accaduta, in un primo momento, anche agli operatori della sicurezza fiduciaria, sempre per qualche Ateco perso per strada. Ma stavolta qualcuno ha giocato d’anticipo. «Lasciare aperte 24 ore su 24 tutte le attività di investigazione privata, nonché le attività di vigilanza privata e ausiliarie alla vigilanza e di tutti i security manager impegnati nel garantire la sicurezza delle aziende, evitando di ripetere il vulnus causato dalla precedente chiusura nel lockdown delle attività contraddistinte dal codice Ateco 80.30»: questo l’appello del Presidente nazionale di UnimpresaPol, Paolo Lecce.
Alla luce dell’ultimo DPCM anti-Covid, «sarà ancora più necessario e indispensabile un ausilio alle forze dell’ordine nel presidio del territorio e nel controllo del rispetto delle disposizioni governative in tema di contrasto alla diffusione del Covid-19». Secondo Lecce «assumono un’importanza decisiva tutte le attività svolte con licenza prefettizia ai sensi dell’art.134 T.U., e per lo svolgimento delle attività disciplinate all’art.5 del DM 269, tra cui le attività investigative anche in ambito penale secondo gli art. 222 e 327bis, nonché quelle attività previste da Leggi Speciali aVI. Le prime sono necessarie a far rispettare l’articolo 24 della Costituzione italiana l’inviolabilità del diritto alla difesa. La seconda è utile per far rispettare sia il presidio, sia il controllo sull’attuazione delle disposizioni in merito al distanziamento sociale».
Il presidente di UnimpresaPol si dichiara pronto a «un dialogo costruttivo con i responsabili della sicurezza nazionale, al fine di consentire alle attività comprese nel codice Ateco 80 di continuare ad operare, mettendosi a disposizione delle forze dell’ordine nel presidio del territorio. Le società di investigazione privata potrebbero essere un aiuto ragguardevole anche per il rispetto delle ordinanze delle amministrazioni territoriali. Infatti, trattandosi di professionisti qualificati, preparati e addestrati, sarebbero in grado di coadiuvare le forze dell’ordine nel controllo accurato di punti sensibili, come supermercati, farmacie, ospedali, stazioni, naturalmente nel rispetto di tutti i parametri previsti dalla situazione di emergenza».