Care infrastrutture critiche, i fornitori di servizi esterni – personale di sicurezza e vigilanza privata incluso – sono anch’essi fattori critici: è quindi essenziale verificarne qualità della formazione e della qualificazione appoggiandosi agli standard esistenti. Lo scrive il testo, concordato da Parlamento europeo e Stati membri, della direttiva UE sulla resilienza dei Soggetti Critici – tema caldissimo per i recenti attacchi al gasdotto NordStream 2 e per il sabotaggio del traffico ferroviario in Germania. Si tratta della prima norma UE che raccomanda – tra le altre disposizioni – di controllare la qualità dei servizi di sicurezza privata nei settori la cui distruzione o interruzione anche momentanea può indebolire in maniera significativa il funzionamento di un Paese. Il testo dovrebbe essere adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio a breve (entro dicembre 2022); spetterà poi ai governi nazionali recepire la direttiva rendendo giuridicamente vincolante la raccomandazione ad esempio agganciandosi alla norma EN 17483-1:2021 (Servizi di vigilanza privata – Protezione delle infrastrutture critiche). Le minacce alle infrastrutture critiche, moltiplicate dalla guerra in Ucraina, hanno indotto la Commissione europea ad invitare i paesi membri a recepire rapidamente la direttiva e i governi nazionali si sono impegnati in tal senso.
Vigilanza Privata nelle infrastrutture critiche: l’UE chiede di vigilare su formazione e qualifiche
di Ilaria Garaffoni