No al prezzo più basso nelle gare d’appalto, almeno su servizi sensibili come quelli di sicurezza. Il settore della vigilanza privata lo sostiene da sempre e di recente l’ha sottolineato lo stesso viceministro all’Interno Filippo Bubbico, rammentando che un’inaccurata selezione degli istituti e dei servizi da essi offerti può rivelarsi altamente pericolosa in un settore purtroppo non esente da infiltrazioni mafiose. I meccanismi di selezione non dovrebbero essere quindi basati sul solo prezzo, ma anche sulla formazione del personale e sull’efficacia dei suoi interventi. Una dichiarazione, rilasciata dal viceministro al periodico ASSIV Informa in distribuzione alla fiera “Sicurezza”, che si associa a tanti altri avvisi comuni ed a una recente direttiva UE, la 2014/24/ sugli appalti pubblici nei settori ordinari, che introduce disposizioni più severe sulle “offerte anormalmente basse” e la preferenza, in materia di criteri di aggiudicazione nell’assegnazione degli appalti, dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In tale contesto le parti sociali europee – rappresentate per la parte datoriale in CoESS (Confederation of European Security Services, con rappresentanza per l’Italia in Federsicurezza) e per i lavoratori da UNI Europe (Federazione Europea che assomma vari Sindacati in campo di sicurezza privata) – hanno firmato un avviso comune che verte su quattro aspetti chiave, il primo dei quali è proprio relativo alla lotta alla tariffa più bassa come unico criterio di assegnazione delle gare. La direttiva dovrà essere recepita entro il 18 aprile 2016. Speriamo che porti una reale ventata di cambiamento.
Bubbico: no al prezzo più basso nelle gare per la vigilanza privata
di Ilaria Garaffoni