CCNL, mercato e lavoro per la vigilanza privata

09 Mag 2016

di Ilaria Garaffoni

anna-maria-domeniciVigilanza Privata e CCNL, mercato, lavoro, certificazione, riforma normativa. Per parlare di questi ed altri argomenti, Vigilanza Privata Online si è trovata a tu per tu con Annamaria Domenici, Segretario Generale UNIV, Unione Nazionale Istituti di Vigilanza.

Poco meno di un anno fa UNIV ha disdettato il contratto nazionale della vigilanza privata, scaduto formalmente il 31 Dicembre 2015. Da allora cos’è accaduto?

La Commissione Sindacale UNIV lavora a ritmo serrato per dare forma ad una proposta contrattuale innovativa ed articolata, capace di raccogliere le istanze e sollecitazioni che provengono dal mercato e dagli stessi interventi normativi che nel tempo hanno rivoluzionato la struttura giuridica e competitiva del comparto. Il Jobs Act ha cambiato le regole del gioco, il ministero ci ha imposto di formarci, strutturarci e certificarci, le gpg del 2016 sfidano pirati e pilotano droni: un CCNL non può ignorare queste istanze. Lo strumento che regola i rapporti di lavoro deve saper fotografare un settore che è ormai radicalmente cambiato. Quello che, almeno al momento, sembra non essere cambiato è l’atteggiamento dello OOSS…

Però le rappresentanze sindacali maggiormente rappresentative hanno firmato, assieme alle rappresentanze datoriali – UNIV inclusa, un position paper che, tra le varie istanze al ministero dell’Interno, indica il rispetto del CCNL come riferimento. E’ un passo di avvicinamento?

Potrebbe essere un segnale di apertura. Quello che è certo è che la sigla congiunta di tutti corpi intermedi, sia di parte sindacale sia di parte datoriale, rafforza il messaggio che vogliamo dare al ministero, ossia che, a fronte di richieste – più che legittime, ma indubbiamente gravose per le imprese – è essenziale affiancare un’azione di contrasto per chi opera fuori dalle regole. Diversamente, l’intero progetto di rifondazione strutturale del settore perde di senso: la scacchiera competitiva è inquinata, la clientela non ottiene garanzie di qualità e i lavoratori non sono tutelati.

Quali richieste avete presentato al ministero in materia contrattuale?

Il proliferare di contratti collettivi di lavoro “di categoria”, sottoscritti da sigle sindacali “alternative”, stanno ulteriormente inquinando una competizione già contaminata da mille altre patologie, endogene ed esogene al comparto. Considerato che, tra i requisiti minimi di qualità degli Istituti di Vigilanza Privata (essenziali per l’assolvimento delle prescrizioni del DM 269/2010, quindi per la certificazione) si annovera anche l’integrale rispetto degli obblighi derivanti dall’applicazione del contratto collettivo nazionale di categoria, crediamo sia essenziale specificare il riferimento al CCNL “sottoscritto dalle OO.SS. e dalle Associazioni comparativamente più rappresentative sul territorio nazionale”.
Diversamente, la disparità di trattamento contrattuale che si genera (spesso a svantaggio dello stesso lavoratore) porrebbe in ulteriore difficoltà le imprese, già vessate da molteplici negatività congiunturali.

Il CCNL scaduto a dicembre scorso prevedeva già un aumento di 20 euro a titolo di acconto su futuri miglioramenti per il 2016, con decorrenza a Marzo 2016. Si tratta di una proroga de facto?

La disdetta unilaterale non sospende l’applicazione del CCNL, che continua ad esercitare la propria efficacia sino alla sottoscrizione di un rinnovo. L’acconto su futuri miglioramenti rientra quindi semplicemente nel concetto di ultravigenza contrattuale, non rappresentando una proroga. Se comunque dovesse rendersi necessario un chiarimento, UNIV disdetterà nuovamente il contratto il prossimo 30 giugno 2016. Disdetta che, lo ribadisco, non intende essere una provocazione, bensì accelerare l’avvio di un confronto “vero” su temi attuali come la formazione, l’orario di lavoro, la carenza di malattia, le tabelle sul costo orario, la contrattazione di II livello, e mille altri aspetti che sono da rifondare. Così come sono da rifondare le relazioni sindacali.

Vuol dire che sposate la visione Renziana delle relazioni industriali?

Assolutamente no. UNIV, e ancor prima Federsicurezza e Confcommercio, promuovono con forza il ruolo chiave dei corpi intermedi, sia sul fronte sindacale sia sul fronte associativo.
E questo soprattutto in un ambito delicatissimo come la contrattazione collettiva, per di più in un’industria che si affianca alle forze dello Stato per produrre sicurezza nel sistema paese. Riteniamo però che sia tempo di spingere l’acceleratore su temi evoluti, come il welfare aggiuntivo. Timidi passi avanti si registrano sul fronte della bilateralità…vedremo.

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