Il 14 e 15 Novembre scorsi le associazioni datoriali della vigilanza privata e i sindacati di categoria si sono nuovamente incontrati per parlare di rinnovo del CCNL della sicurezza privata. Le proposte di parte datoriale, presentate nelle scorse settimane e imperniate su diverse forme di flessibilità (contratto a termine, stagionalità e simili) definite “imprescindibili per consentire la sopravvivenza delle imprese”, non sono piaciute ai sindacati. Risultato: nonostante la calendarizzazione di due nuove date di incontro per la prima settimana di Dicembre, la negoziazione pare vivere una momentanea battuta d’arresto.
“Il mercato del lavoro e l’approfondimento dei suoi contenuti – dichiara Marco Stratta, Segretario generale di Anivp FederSicurezza – hanno segnato differenze sostanziali su aspetti importanti. Dal nostro punto di vista, la definizione del contratto non può prescindere dalla possibilità di accedere a forme di flessibilità, la cui fruizione, va chiarito, non sia esclusivamente demandata a livello territoriale.
Non siamo in grado – spiega Stratta – di sostenere due volte il costo di un eventuale contratto per dover dare spazio ad un ruolo delle organizzazioni territoriali che ha sempre richiesto alle aziende sacrifici di tempo e denaro. Sui temi fondanti il CCNL deve fornire delle risposte di immediata applicabilità, altrimenti è meglio che ogni azienda si faccia il suo contratto, scontando così il costo sul territorio una sola volta.
Anche le prime discussioni sulla classificazione del personale – aggiunge Stratta – hanno evidenziato significative differenze di vedute, perché l’ipotesi sindacale di unificare la declaratoria tra ruoli armati e disarmati rischia di generare forti ricadute sotto il profilo delle vertenze. Salvo un importante sforzo di mediazione, e anche fantasia contrattuale, sarà difficile trovare una soluzione condivisa.
Le OO.SS hanno poi chiesto un primo riscontro sulle disponibilità economiche da mettere a base del CCNL. Tale aspetto – conclude Stratta- è ancora complicato da definire in modo compiuto, anche se le associazioni si sono impegnate a fornire dei riferimenti di massima“.