La ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL Vigilanza Privata e servizi di sicurezza sta portando qualche risultato, in particolare sul cambio di appalto, ma permangono divergenze anche molto profonde su temi cardine – e che tutti i lavoratori attendono – ossia gli aumenti salariali e l’orario di lavoro. Il 23 e 26 settembre scorsi si è infatti trovato un accordo su alcuni argomenti già trattati: sfera di applicazione, attività sindacale, salute e sicurezza, previdenza e assistenza integrative, contrattazione integrativa, congedo parentale, congedi e permessi. Sul cambio d’appalto, tema caldissimo in qualsiasi tornata di rinnovo, i sindacati registrano “un positivo avvicinamento delle posizioni”, idem per il mercato del lavoro. I veri problemi arrivano quando si passa all’orario di lavoro, sul quale le imprese chiedono modifiche ritenute inaccettabili dai sindacati dei lavoratori, e ovviamente il salario. E mentre l’ennesima sentenza giudica il compenso di certi livelli inferiore alla soglia costituzionale, che impone salari che assicurino al lavoratore la possibilità di condurre un’esistenza dignitosa (art. 36 Costituzione), le imprese presentano offerte un filino migliori delle precedenti ma comunque insufficienti, anche in considerazione del caro bollette e dell’inflazione galoppante. Il 17 ottobre 2022 ci sarà un nuovo incontro: porterà consiglio?
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