Uno strumento che, grazie ad un uso esteso della contrattazione di secondo livello, vorrebbe frenare la crisi e salvaguardare i posti di lavoro negli istituti di vigilanza privata e nelle agenzie investigative, prevedendo una diversa articolazione dei livelli retributivi, 13 mensilità, maggiore flessibilità negli orari e un sistema incentivante basato su presenza e produttività. Con questi presupposti, i sindacati Sinalv e Cisal Terziario, assieme alle parti datoriali Anpit e Uniquality, Cidec, Confazienda e Unica, hanno sottoscritto un contratto che, a livello nazionale, individua solo le condizioni economiche e normative di base, delegando alla contrattazione di secondo livello l’adattamento alla situazione aziendale specifica. Secondo questa impostazione, sarebbe possibile contrattare a livello territoriale, tra l’altro, temi di rilievo afferenti l’orario di lavoro (modulazione, riposi e pause, turni, ferie, straordinari, banca ore), le mansioni, il trattamento economico e assistenziale, la sede di lavoro, la tipologia di assunzione (tempo indeterminato o parziale, lavoro intermittente, somministrato, in apprendistato, telelavoro etc), lo stato di crisi (anche con deroghe alle previsioni contrattuali in termini di retribuzione, oltre ad ammortizzatori sociali, contratti di solidarietà, etc).
Stipulato ad ottobre, questo CCNL dovrebbe diventare effettivo dal 1 novembre 2015 e restare valido sino al 31 ottobre 2018.