Avevamo già parlato di servizi di vigilanza privata e del regime IVA da applicare. Resta però un nodo da sciogliere ed è relativo ai nuovi servizi di sicurezza antipirateria operabili a mezzo guardie giurate. L’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un interpello risolvendo i dubbi degli armatori: poiché il servizio di vigilanza armata presenta un nesso funzionale diretto con i bisogni della nave, se i servizi sono forniti direttamente all’armatore, possono fruire del regime di non imponibilità previsto dall’art. 8 – bis, primo comma, lett. e- bis) del Dpr n. 633 del 1972.Ecco l’estratto dell’agenzia delle entrate all’Interpello n. 954 152/2014 – prot. 76906/2014: ” (….) Considerato che la pirateria rappresenta una concreta minaccia alla libertà di navigazione, si ritiene che il servizio di vigilanza armata, fornito dalla società istante alle navi mercantili italiane, presenta un nesso funzionale diretto con i bisogni della nave, in quanto detto servizio garantisce la sicurezza della nave e del suo carico, nonchè l’incolumintà del suo equipaggio durante la navigazione nelle rotte internazionali in cui, in base al citato decreto ministeriale, si verifica con maggiore frequenza il fenomeno della pirateria. Pertanto, i servizi di protezione in esame – nel presupposto che, in linea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia UE, gli stessi siano forniti direttamente all’armatore – possono fruire del regime di non imponibilità previsto dall’art. 8 – bis, primo comma, lett. e- bis) del Dpr n. 633 del 1972. (…)
Vigilanza armata antipirateria: non imponibile IVA
di Ilaria Garaffoni