Immaginate un furgone portavalori zeppo di soldi costretto a fare una deviazione – che allunga il percorso, addensandolo di nuovi pericoli e insidie – perchè non può entrare, nè tanto meno fermarsi, in area ZTL. Peccato che moltissimi sportelli bancari siano ubicati proprio in aree ad accesso limitato.
Ma immaginate anche un servizio di vigilanza di zona o peggio un intervento su allarme, dove il fattore tempo è cruciale: è di tutta evidenza che questi servizi, benché svolti da Istituti di Vigilanza privata, rivestano una certa valenza di ordine pubblico. Peccato che molte amministrazioni non lo riconoscano e multino gli automezzi, esponendo peraltro gli operatori a rischi che possono anche sfociare in tragedia. Se le guardie giurate sono incaricate di pubblico servizio – e lo sono – allora meriterebbero una deroga al divieto di transito in aree ZTL per ragioni di pubblico interesse, sicurezza e necessità. Il Ministero dell’Interno, interpellato da ASSIV in materia, ha prospettato il coinvolgimento dell’ANCI, che ha già riconosciuto l’importanza “pubblica” dei servizi di vigilanza privata con il protocollo Mille Occhi sulla Città, per sensibilizzare i Comuni su questo aspetto. Un altro tema sul quale le Amministrazioni Comunali andrebbero sensibilizzate, chiede l’ASSIV, è quello della richiesta di canoni per esposizione di marchi pubblicitari elevata da alcuni Comuni alle flotte della vigilanza privata. Richiesta quanto mai inopportuna, dal momento che l’esposizione del marchio sulle vetture e sulle uniformi della vigilanza privata è frutto di una prescrizione dell’allegato D del DM 269/2010. Non si tratta quindi di pubblicità più o meno occulta ma di ottemperanza ad una disposizione di sicurezza.
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e la risposta del Ministero dell’Interno
Clicca qui per scaricare Ministero Interno su Vigilanza Privata e ZTL (18-06-13)