Nessuna garanzia viene data per il secondo livello di contrattazione, nessuna risposta concreta è stata data sulle garanzie in caso di cambio di appalto, tema affrontato approfonditamente nei mesi precedenti ed ora scomparso dal tavolo. Inoltre, le proposte contenute nel documento evidenziano la chiara volontà di recuperare integralmente l’incremento salariale, già molto contenuto e lontanissimo dalle nostre richieste, con la riduzione dei diritti e con maggiori flessibilità”. “Le proposte avanzate nel documento dalle controparti – spiega Maurizio Scarpa, segretario nazionale della Filcams – risultano complessivamente irricevibili ed inadeguate, quindi, a rappresentare una buona base di confronto”. I prossimi incontri sono previsti per le giornate del 8 e 9 febbraio, per verificare possibili modifiche radicali nell’impostazione negoziale delle associazioni padronali; mentre il giorno 12 febbraio sarà convocato a Roma un attivo nazionale dei delegati e delle delegate per dare una valutazione complessiva sullo stato della trattativa. “Qualora non vi fossero significativi cambiamenti nell’atteggiamento delle controparti – dichiara Scarpa – riteniamo indispensabile, dopo che il contratto è scaduto da 13 mesi, avviare una mobilitazione generale della categoria con l’indizione di uno sciopero generale del settore”.
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