Mentre i sindacati cercano con le unghie e coi denti di portare a casa almeno qualcosa da un tavolo di trattative che si incaglia sempre sul punto più spinoso (ma cruciale per i lavoratori e le lavoratrici del settore vigilanza privata e sicurezza, costretti a paghe da fame e con un CCNL fermo al caro vita di 7 anni fa), ossia il salario, sono le stesse guardie giurate a chiedere aiuto alle autorità di riferimento: Ministro dell’Interno, Ministra del Lavoro, Presidenti del CdM e del Senato. Riportiamo una lettera (e non è la prima) inviata a queste autorità, e a noi per divulgazione, da un lavoratore del settore. Una lettera che esprime senza retorica tutta la sofferenza e le rinunce e i rischi che corrono quotidianamente questi lavoratori, tra i più sottopagati d’Italia. Una lettera che grida urgenza.