Si era parlato di CCNL applicabile e maggiore rappresentatività già all’ultima riunione del Tavolo di consultazione della vigilanza privata presso il Ministero dell’Interno e ne era scaturita una Circolare a firma del Capo della Polizia che specificava che, anche ai fini della certificazione del nostro settore, fosse necessaria l’applicazione del contratto di lavoro maggiormente rappresentativo. Un’ulteriore conferma giunge dal Ministero del Lavoro, che in una nota richiama le autorità territoriali del lavoro a verificare il rispetto dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative anche nel settore appalti pubblici.
Interessanti le “sanzioni” previste: il mancato rispetto di tali contratti (o l’applicazione di contratti diversi, ancorchè meno onerosi) nega infatti alle imprese qualsiasi beneficio normativo e contributivo previsto dalla legge (vedi, ad esempio, l’esonero contributivo stabilito dalle leggi di Stabilità 2015 e 2016). La verifica sul contratto applicato, inoltre, assume rilevanza ai fini del calcolo della contribuzione obbligatoria (che prevede l’applicazione, ove superiore, delle retribuzioni previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale della categoria in cui opera l’impresa).
La circolare invita infine il personale ispettivo ad adottare i relativi provvedimenti e a segnalare alle stazioni appaltanti l’anomalia… e occhio perché potrebbe scattare pure la responsabilità solidale.
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