Si apre un nuovo anno all’insegna delle novità per la vigilanza privata e per i servizi integrati e fiduciari. Certificazione, EXPO 2015, nuove aree di business, un CCNL da rinnovare e un vademecum sugli appalti che dovrebbe portare ordine e rinnovata fiducia. Ne parliamo con Luigi Gabriele, Presidente di FEDERSICUREZZA
Con quali novità si apre questo 2015?
Novità? Siamo ancora in “serena” attesa di conoscere l’esito del restyling del Decreto Maroni, di veder partire l’attività della sottocommissione per l’individuazione dei parametri base per l’attività formativa obbligatoria delle guardie giurate, di capire (non è mai troppo tardi) la reale portata negativa di un CCNL concepito forse troppo imprudentemente. Ormai siamo a scadenza contrattuale e la direzione che sta prendendo il settore, temo, sarà ancora una volta quella della conservazione.
Niente disdetta contrattuale dunque. Motivo?
Endogena paura dell’innovazione, immagino. Anche quando si parla di temi giustissimi come la svalutazione della professionalità e il sottocosto, sembra che si tema di voltar realmente pagina.
Se infatti la redazione di nuove tabelle di costo da far recepire al Ministero del lavoro continua a registrare nostalgie da tariffa di legalità, allora stiamo cercando di salvaguardare l’impossibile. Più utile sarebbe far rispettare norme che già esistono. Ma se mancano i controlli siamo punto e a capo. Pensiamo agli appalti: l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha pubblicato un vademecum per l’affidamento dei servizi di vigilanza privata. Un intento lodevolissimo, quello di porre delle regole più serie e aderenti alla realtà, che peraltro fa seguito ad un tavolo di consultazione al quale abbiamo partecipato con attenzione, ma il problema restano i controlli. Verranno fatti? Già nel cambio appalto abbiamo posto regole stringenti, ma in pochissimi le rispettano. E senza controlli, a che servono nuove regole?
A proposito di appalti: nel 2015 c’è anche l’EXPO…
Acclarato, cosa per nulla scontata, che l’EXPO aprirà – e per tempo, come sbandierato gli organizzatori – sul fronte dei servizi di vigilanza privata e servizi fiduciari è stato appena affidato l’appalto ad una rete temporanea di imprese composta dalla capogruppo All System S.p.A., assieme ad Ivri S.p.A., Ivri Servizi Fiduciari S.r.l, Sicuritalia S.p.A., Sicuritalia Group Service S.c.p.a. e Consorzio Prodest Milano S.r.l. in qualità di mandanti. Si tratta di un bando per circa 20 milioni di euro che ridarà ossigeno al mercato, ma soprattutto sarà un banco di prova impegnativo per dimostrare il valore aggiunto che possono portare servizi spesso ritenuti accessori come quelli di sicurezza. Per sei mesi le imprese del nostro settore saranno sotto i riflettori di mezzo mondo, e il mondo che ci circonda è ormai straordinariamente complesso e pieno di insidie. Se riusciremo nell’impresa, credo che l’EXPO porterà nuova credibilità, quindi nuova linfa, al settore tutto. E potrà far conoscere la nostra industria anche agli investitori esteri più scettici.
Parliamo allora di mercato. La domanda resiste (anzi, in certe aree cresce) ma i fatturati calano e calano soprattutto i margini. Qual è il problema?
Si viaggia a due velocità. Da un lato c’è il mercato, con tecnologie ed esigenze sempre mutevoli; dall’altro c’è il comparto della vigilanza privata, spesso ingessato e autoreferenziale. Sarebbe forse il caso di uscire dalla sindrome del piantonamento fisso e di capire che occorre guardar fuori della finestra e dagli orizzonti nazionali, conoscere e capire la domanda, organizzare un’offerta modulare ed evoluta e cominciare a vivere – ove possibile – di autoregolamentazione in una giusta cornice normativa. Cominciamo a parlare davvero di marketing, di nuove aree di business, di tecnologie evolute.
Qualche idea in questa direzione?
A fine 2014 Federsicurezza ha messo in campo la prima tappa di un Roadshow che tenta di parlare all’utenza e al territorio, uscendo dall’autoreferenzialità e abbracciando una logica di sempre maggior servizio e prossimità associativa, con studi di settore marketing-oriented ritagliati sul territorio a supporto strategico degli Istituti. Nella prima tappa si sono esplorate nuove aree di business, sono stati offerti spunti di marketing e sono state indirizzate delle convenzioni finalizzate a costruire qualcosa di concreto su cui indirizzare la Vigilanza 3.0. La prossima tappa si terrà il 12 marzo a Verona, poi sarà la volta del Nord Ovest, del Centro e del Sud. Le istanze raccolte sui territori verranno poi riportate sul piano nazionale e promosse verso i decisori politici ed istituzionali in un evento di sintesi conclusivo. Firenze è stato un successo: noi ci riproviamo a Verona all’interno di un contenitore altamente tecnologico di incontro di domanda e offerta di sicurezza come IP Security Forum. E naturalmente ci apriamo a tutti gli operatori del territorio, associati o meno, per costruire assieme la vigilanza del domani.