Vigilanza Privata: fine del codice civile; è l’era del penale

05 Ago 2023

di Ilaria Garaffoni

E come sempre, le parole di Bastiancontrario – ancorchè tardive e non per sua colpa – innescano un torrido dibattito. Perchè se è vero, come dice il nostro anonimo provocatore, che nessuno (mercato, rappresentanze, istitutizioni, committenti, governo e stampa) è esente da colpe, è altrettanto vero che lo tusnami giudiziario che ha travolto la vigilanza privata sta sovvertendo anche le pochissime certezze che erano rimaste. Tra le tante risposte a Bastiancontrario, riprendiamo quella di Luigi Gabriele, Presidente di ConFederSicurezza e di UNIV, che ci racconta qualche gustoso retroscena del famoso incontro al Ministero.

Caro Amico mio,
questa volta più che ribattere condividendo o condividere ribattendo, mi permetto di prendere spunto…certamente non me ne vorrai!
Il 4 agosto del 2020 è la ricorrenza della violenta (ed anonima) esplosione del Porto di Beirut, con un bilancio di 220 morti e più di 7000 feriti.
Il 4 agosto del 2023, forse mancando di rispetto al Prof. Dantona, alla memoria del quale è dedicata la sala riunioni nella quale, convocati, abbiamo incontrato il Governo, noi abbiamo sentito esplodere la bomba, la miccia della quale era stata innescata con il commissariamento di due realtà imprenditoriali, non piccole, operanti nel limbo della vigilanza privata e dei servizi fiduciari ieri, di sicurezza oggi.
Il primo sentore di polvere pirica, l’ho avuto quando alle tavole della rappresentanza di comparto, datoriale e sindacale, ho visto le equipe professionali nominate ad acta da un sostituto procuratore, così de facto, ma temo un prossimo de jure, elevate al rango di parte sociale titolare di rappresentanza di Interessi collettivi.
Il sentore era corretto se è vero, come è stato vero, che un esponente di tale qualificata presenza, in un “incontro” verbale con un collega datoriale che molto bene aveva rappresentato fatti, cose e situazioni (non lo cito per evitare possibile piaggeria) ha affermato potersi configurare ipotesi di correità nel comportamento concludente messo in atto dalle Associazioni datoriali sottoscrivendo il CCNL del quale erano state sofferte coautrici!
E questo è solo l’innesco, perché, alla fine di interventi – tutti direi, tranne temo quello di chi scrive, accorati ma giustamente sobri, è arrivata la bomba Maradona (occorre qui esperienza dei “botti” Partenopei) di altro professionista nominato “commissario”, forse già ammiratore del Pool della Procura di Milano dell’era “mani pulite” che all’insegna del revival …”sento tintinnar di manette”, ha inteso, ed era l’ultimo a parlare, che non si poteva non dare atto che del Diritto Civile, ormai poco o niente se ne può fare. Al contrario essendo l’ora del Diritto Penale, in coerenza con quanto da anni avviene, ovvero la necessitata, ed ovviamente encomiabile attività di supplenza del magistrato nei confronti dell’amministratore nella gestione prima della cosa pubblica, ora, ad abundantiam, di quella privata.
Se intervenendo, al mio turno, mi ero dichiarato inorridito da quanto poche righe fa biasimato, a questo punto, forse sbagliando, ho preferito abbandonare il salone, davvero sordo e frigio, per evitare di uscire del tutto dalle righe…Frigio, non grigio come fu definita quell’aula parlamentare, ma frigio volutamente, in presenza del peggior fare giacobino made in Italy!
E qui lo scontato arrivederci a settembre…per vendemmiare l’uva …con la mosca.
Pensa, caro Bastiancontrario, che sarei quasi in procinto di festeggiare le nozze d’argento con la vigilanza privata! Ed ho portato a casa dalla politica e dalle istituzioni, 23 anni di silenzi assordanti.
Vogliamo aprire un dibattito senza peli sulla lingua, con chi ci sta?
Rischiamo di rimanere in due, che ne dici? Buone meritate vacanze…

Luigi Gabriele,
Presidente di ConFederSicurezza e di UNIV

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