Nelle conversazioni con gli imprenditori del settore, il tema della sostenibilità è primario: c’è chi riduce l’impatto ambientale efficientando i consumi energetici e sfoderando un parco di auto elettriche, c’è chi ricicla l’acqua e digitalizza i processi per minimizzare l’uso della carta: le soluzioni sono molteplici per adottare modelli di business sostenibili, migliorare la reputazione e magari attrarre nuova clientela.
In allegato trovate uno spaccato dell’ISTAT, presentato da ANIVP, sulla sostenibilità nel settore dei servizi che prende in esame anche le attività identificate dal codice Ateco 80, ossia i servizi di vigilanza privata e di investigazione. Per quanto il report tratti un settore decisamente più ampio, resta comunque interessante notare che il 50,4% delle imprese dichiara di aver intrapreso azioni di sostenibilità nel 2022.
Il 42,1% ha svolto iniziative di tutela ambientale; il 40,3% ha messo in campo pratiche di sostenibilità sociale e il 35,2% ha posto in essere azioni di sostenibilità economica.
Tuttavia, se oltre i 4/5 delle grandi imprese (con oltre 1.000 addetti), ossia l’80,3% delle imprese, dichiara di svolgere azioni di sostenibilità, solo il 36,6% delle imprese da tre a 999 addetti è attivo in tal senso. Il gap tra aziende grandi e piccole, molto marcato nel settore sicurezza, rappresenta quindi ostacolo.
Non deve quindi sorprendere che gli incentivi vengano utilizzati solo dal 22,8% delle imprese dei servizi attive nella sostenibilità, in particolare dal 55,7% dalle grandi imprese e nel 46,5% dei casi dell’area geografica del Centro (la più attiva).
Secondo il report ISTAT, nel triennio 2023-2025 cresceranno le iniziative di tutela ambientale: il 34,6% delle imprese utilizzerà energie da fonti rinnovabili, mentre il 29,6% migliorerà l’efficienza energetica. Siamo curiosi di sapere quali pratiche intendono mettere in atto le aziende del settore vigilanza privata: ce le volete raccontare?
Scarica Report ISTAT Pratiche sostenibili delle imprese nel 2022 e le prospettive 2023-2025